DIRITTO AGRARIO - MASI CHIUSI

I Vostri avvocati per Bolzano, l'Alto Adige e l'Italia in materia di masi chiusi, prelazione e affitto nel diritto agrario

La prelazione agraria

La prelazione agraria, ossia il diritto di essere preferiti al terzo nell’acquisto del fondo rustico che il proprietario intende vendere, è prevista solo nei casi espressamente disciplinati dalla legge. Non siete sicuri se rientrate o meno tra coloro che possono avvalersi della prelazione agraria? Lo Studio Legale KMFB è a Vostra disposizione per verificare se nel Vostro caso sussistono tutti i presupposti soggettivi e oggettivi per l’esercizio di tale diritto, nonché per l’eventuale c.d. retratto agrario nei confronti dell’acquirente. Le particolarità processuali che contraddistinguono le regole del contenzioso sulla prelazione agraria sono ben note allo Studio.

L’affitto agrario

Prima di concludere un contratto d’affitto agrario non bisogna aver ben chiara solo la durata del rapporto e l’ammontare del canone, ma è consigliabile pensare anche ad altri profili, come ad esempio quello dei miglioramenti che verranno eventualmente apportati al fondo. Già durante il rapporto d’affitto può accadere che sorgano contrasti tra proprietario e affittuario; più di frequente le controversie nascono tuttavia a rapporto di affitto esaurito, allorquando l’affittuario richiede un’indennità per i miglioramenti apportati al fondo.

Le particolarità del maso chiuso

Le disposizioni legislative dedicate ai masi chiusi sono volte a salvaguardare le minime unità colturali presenti sul territorio dell’Alto Adige. Nella legge sui masi chiusi attualmente in vigore (legge provinciale n. 17/2001) vengono disciplinate tutta una serie di regole, che vanno dalla loro costituzione, al loro scioglimento, al trasferimento tra vivi così come all’assunzione successivamente alla morte del proprietario, nonché ai diritti che derivano a chi viene escluso dal maso. La costituzione, lo scioglimento, o anche solo il distacco di parti del maso chiuso devono essere ufficialmente autorizzati dalle apposite commissioni locali. Un tratto essenziale del maso chiuso è rappresentato dalla sua indivisibilità, sicché può essere trasferito solo ad uno dei coeredi. In tal caso il valore dell’assunzione del maso chiuso avviene non in base al suo prezzo di mercato, ma al suo reddito medio netto annuo.

L’assunzione del maso chiuso

In molti casi non vi è intesa, tra gli eredi, su chi debba essere l’assuntore del maso chiuso. La legge sui masi chiusi disciplina dettagliati criteri tra cui, ad esempio, il grado di parentela, la circostanza di essere cresciuti nel maso, la partecipazione alla conduzione e alla coltivazione dello stesso nei due anni antecedenti la morte del proprietario. Ciononostante, spesso viene richiesta l’assistenza dello Studio per i disaccordi che impediscono agli eredi di individuare, tra di essi, l’assuntore del maso come anche il valore di assunzione. I nostri avvocati esamineranno quindi la situazione dal punto di vista giuridico, per poi favorire una soluzione stragiudiziale tra gli interessati. Nel caso in cui tale tentativo fallisca, allora verrà instaurato un apposito procedimento di conciliazione presso il competente ufficio provinciale e, solo laddove anche ciò non vada a buon fine, verrà instaurato un procedimento giudiziale al fine di determinare l’assuntore e il valore di assunzione del maso. Ai fini dell’esito di un simile giudizio assume spesso decisiva importanza l’assunzione delle prove orali e documentali.

I diritti e gli obblighi dell’assuntore del maso chiuso

L’assuntore viene intavolato quale proprietario del maso chiuso. La proprietà si estende anche alle scorte vive e morte, in quanto facenti parte del maso chiuso. La valutazione dell’assunzione avviene in base del reddito medio netto annuo, con la conseguenza che  soggiacciono alla stima solo quegli edifici idonei a produrre reddito (come ad esempio i locali che potrebbero essere dati in locazione) e che non vengono destinati all’uso agricolo. Il restante plesso edificale viene trasferito in capo all’assuntore in maniera essenzialmente gratuita. L’assuntore avrà l’obbligo di corrispondere agli eredi che sono stati esclusi dal maso il relativo conguaglio in denaro.