Successioni per causa di morte
I Vostri avvocati per Bolzano, l'Alto Adige e l'Italia per tutti gli aspetti ereditari
Chi sono gli eredi?
L’ordinamento prevede che si possa essere chiamati all’eredità in base ad un testamento. In mancanza di un tale atto di ultima volontà, oppure se il testamento dispone solo di una parte del patrimonio, è il legislatore che stabilisce i soggetti chiamati all’eredità. A seconda delle ipotesi si parla di successione testamentaria ovvero di successione legittima. Nella successione legittima è il legislatore che determina i soggetti a cui è destinata l’eredità, nonché le quote a ciascuno spettanti. Con la redazione di un testamento si ha invece la possibilità di operare una scelta diversa, fatte salve quelle quote che la legge riserva ai c.d. eredi necessari (o legittimari). Lo Studio Legale KMFB offre ai suoi assistiti attività di consulenza per la corretta redazione di un testamento.
Cos’è un testamento?
Il testamento è quell’atto unilaterale con cui una persona può decidere a chi destinare il proprio patrimonio per il tempo in cui avrà cessato di vivere. Affinché sia valido, il testamento deve rispettare determinati requisiti di forma. I modi attraverso cui disporre della propria eredità possono essere le più diverse. L’elemento essenziale da cui desumere l’ultima volontà è però sempre costituito dalla formulazione in concreto adottata. Testamenti contrassegnati da una formulazione infelice possono lasciare un enorme spazio all’interpretazione, costituendo spesso l’origine di lunghi contenziosi. Lo Studio Legale KMFB mette a Vostra disposizione la sua esperienza per evitare che ciò accada.
Cos’è una quota di riserva?
La quota di riserva è quella parte del patrimonio ereditario che il legislatore assicura ai congiunti più stretti del defunto (detta anche quota di legittima). La sua misura varia a seconda della composizione del nucleo familiare. Ai fini del calcolo della quota viene tenuto conto sia delle donazioni fatte in vita, sia del patrimonio al momento della morte. Accade non di rado che donazioni fatte in vita o disposizioni testamentarie ledano la quota di riserva spettante ad uno dei congiunti più stretti.
Cosa fare in caso di lesione di quote di riserva?
Spesso persone si rivolgono allo Studio, perché hanno l’impressione di essere state trascurate nell’assegnazione del patrimonio ereditario. I nostri avvocati verificano se tale percezione è giustificata, avvalendosi dell’ausilio di periti per provvedere alla stima dei beni, tra cui anche quelli di cui il defunto abbia disposto con donazione. A seguito delle operazioni di stima è possibile calcolare se ed in quale misura la quota di riserva sia stata lesa. In caso di lesione, lo Studio si adopera al fine di giungere ad una soluzione amichevole con i soggetti interessati, sì da prevenire il sorgere di una lite. Laddove necessario, la soluzione può essere trovata all’interno di un procedimento di mediazione dinanzi agli organismi a ciò dedicati presso l’Ordine degli Avvocati di Bolzano o la Camera di Commercio di Bolzano. Se tali tentativi, rimessi alla cooperazione tra le parti, falliscono, allora viene adita l’autorità giudiziaria. Attraverso la rappresentanza in giudizio fornita dagli avvocati dello Studio i propri assistiti possono far valere in giudizio le loro quote di riserva, affinché venga ricostituito l’equilibrio all’interno del patrimonio oggetto di successione ereditaria.
Come posso sciogliere una comunione ereditaria?
Quando uno o più beni entrano a far parte della comunione ereditaria, allora i coeredi sono titolari, in riferimento a ciascuno di essi, di una frazione astratta pari alla quota loro devoluta. Ciò comporta che gli eredi dipendono l’uno dall’altro nelle decisioni sulla gestione o sulla disposizione dei beni. Si comprende che, a lungo termine, i coeredi potrebbero volersi svincolare da una simile situazione di reciproca dipendenza. È per questa ragione che il legislatore ha previsto la possibilità, per ogni erede, di richiedere lo scioglimento di tale rapporto nei confronti degli altri coeredi. Lo Studio vanta una lunga esperienza in casi – anche complessi – di procedimenti di divisione ereditaria. Esso si pone al fianco dei propri assistiti, anche al fine di rimuovere le disparità provocate da donazioni effettuate in vita dalla persona deceduta.
Quando è richiesta la dichiarazione di successione?
Quando bisogna ottenere un certificato ereditario?
Il patrimonio ereditario va dichiarato all’Agenzia delle Entrate entro 12 mesi dalla data del decesso. Tale obbligo viene meno laddove l’eredità sia devoluta ai congiunti più stretti e il suo valore non superi euro 100.000, né vi siano beni immobili o diritti reali immobiliari al suo interno. Se nell’eredità ricadono immobili occorre richiedere nel sistema tavolare il rilascio, da parte del Tribunale territorialmente competente, di un certificato di eredità.